Giorgio Gaber Lyrics
"Wittgenstein"

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Eh s?, effettivamente, dobbiamo dire,
va detto che negli altri Paesi funziona tutto meglio
che qui da noi. Ci vuole anche poco, voglio dire!
E' perch? gli altri sono pi?
seri. Ecco, si impegnano, fanno sacrifici per migliorare.
Perch? loro credono nell'organizzazione,
nelle responsabilit? collettive.
Voglio dire, i francesi credono alla Francia,
gli americani credono all'America. Ci credono, ecco.
Basta andare all'estero, si respira subito un'altra
aria, Anche in Svizzera, per dire!
Eppure mi hanno raccontato un aneddoto curioso,
vero pare, e riguarda il famoso Wittgenstein,
grande filosofo, grande uomo di cultura, tuttologo.
Ecco, questo Wittgenstein pare che tornasse in treno
con il suo assistente, s?,
pare che tornasse a casa dopo aver terminato il suo
ultimo lavoro, un'opera decisiva,
il "Tractatus", che faceva il punto su tutta la filosofia,
faceva il punto. Anni di studi,
anni di ricerche, anni di saggi,
fine del lavoro e meritato riposo.
Niente, scompartimento, grande silenzio,
a un certo punto pare che il suo assistente abbia chiesto:
"Mi scusi, professore, come spiega lei il gesto che fanno gli Italiani?".
Wittgenstein pensa un attimo poi sbianca in viso: "Porca
miseria, devo rifare tutto da capo!".
S?, evidentemente c'era qualcosa che non gli tornava.
Non riusciva a capire l'atteggiamento,
e nemmeno l'allegria degli italiani,
proprio loro cos? incapaci di organizzarsi,
incapaci di far funzionare la vita, incapaci persino di farsi un governo.
Ma Wittgenstein era uno scienziato.
Forse avrebbe dovuto andare dall'altra sponda dell'intelligenza
per afferrare il mistero dell'incapacit? consapevole e sublimata,